Solidarietà a CGIL
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Proposte di modifica del DDL 2285 e gestione del transitorio (Audizione Senato 14/09/2021)
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Comunicato su passaggio alla Camera del testo reclutamento (riforma del pre-ruolo)
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Comunicato su testo reclutamento emendato (riforma del pre-ruolo)
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Osservazioni al testo base di riforma del pre-ruolo
L’Associazione Ricercatori a Tempo Determinato (ARTeD) pur concordando sulla necessità di una riforma del pre-ruolo, rispetto al testo base rileva alcune criticità che ritiene opportuno segnalare tempestivamente al Legislatore affinché ne tenga conto. Pur valutando positivamente il passaggio all’unica figura di Ricercatore a Tempo Determinato in Tenure Track (RTT) “ispirato” proprio alla nostra riforma del pre-ruolo (vedi allegato), ARTeD esprime la necessità di alcune modifiche, a partire dal prevedere un “vero transitorio” per i precari della ricerca che si sono adoperati negli anni affinché il sistema universitario potesse ottemperare alle proprie funzioni e che ora vedono stravolte le regole dello stesso. Quindi, accanto alla richiesta di un congruo piano straordinario RTT, con risorse destinate agli atenei in proporzione al numero di posizioni RTD-A e di Assegni di Ricerca avute in precedenza all’entrata in vigore della legge, ARTeD chiede che: Nei 6 anni successivi all’entrata in vigore della legge, vi sia l’obbligo per ciascun Ateneo di riservare una percentuale (legata al numero di posizioni RTD-A avute nello specifico Ateneo nel triennio precedente all’entrata in vigore della legge) dei futuri concorsi a RTT alla partecipazione di quanti sono o siano stati RTD-A.Nel computo dei 7 anni di durata complessiva di RTT in tenure track si tenga conto del periodo già svolto in contratti di RTD-A.Siano (altro…)
Rinnovo Direttivo e cariche associative
Comunicato (altro…)
Sedi Locali di ARTeD

Congresso Nazionale dei RTD 2020

Stop a una delle discriminazioni nei confronti delle donne: il decreto semplificazioni corregge una disposizione della legge Gelmini che penalizzava le ricercatrici tipo b che diventavano madri
Il “decreto semplificazioni” ha finalmente modificato l’art. 24, comma 9 ter, della legge 240/2010 (legge “Gelmini”), eliminando l’effetto discriminatorio nei confronti delle ricercatrici in tenure track (le cosiddette RTD tipo b) che, in caso di maternità, subivano la sospensione e proroga automatica del contratto per tutta la durata del congedo obbligatorio per legge. La disposizione creava l’effetto perverso di ritardare il passaggio delle RTD tipo b abilitate a professoresse associate per il solo fatto di essere divenute madri, costringendole ad un ritardo nella progressione di carriera e di trattamento economico. Di conseguenza, determinava una inaccettabile disparità di trattamento tra le RTD tipo b – che diventando madri vedevano automaticamente allungato il periodo di precariato pre-ruolo – e i loro colleghi uomini che diventando padri nello stesso periodo non subivano alcuna alterazione contrattuale. Sentita come contraria ai principi fondamentali dell’uguaglianza delle donne e della tutela della maternità, la vecchia disposizione legislativa è stata al centro di una lunga battaglia combattuta con determinazione dall’Associazione ricercatori a tempo determinato (ARTeD) e condivisa e promossa dal Ministro dell’Università, Gaetano Manfredi. La riforma, che elimina l’effetto discriminatorio rimettendo alla titolare del contratto la facoltà di chiederne una proroga, rappresenta un progresso non soltanto per le (altro…)
ANR Bocciata? La contro-proposta di ARTeD
Abbiamo appreso da poco della recente bocciatura da parte della Corte dei Conti della norma della Legge di Bilancio 2010, che prevedeva l’istituzione di un’agenzia nazionale della ricerca (ANR), con una dotazione a regime di 300M€ annui. Premesso che l’idea di tale agenzia non ci aveva reso particolarmente entusiasti, e che la legge Finanziaria è attualmente un po’ povera di risorse per i ricercatori, vogliamo cogliere l’occasione per proporre al Parlamento ed al Governo di reinvestire la significativa dotazione economica prevista per l’ANR, sempre nell’Università: 1) Si dia vita al quarto piano di reclutamento straordinario di ricercatori di tipo b, figura che rappresenta praticamente l’unica possibilità di stabilizzazione per i tanti precari che in questi anni di difficoltà hanno contribuito con il loro lavoro (mal pagato, e poco riconosciuto). 2) Si dia vita al secondo piano straordinario di assunzione di professori (associati ed ordinari) per dare un riconoscimento al lavoro dei tanti ricercatori e professori associati, che in questi anni di forte riduzione del turn-over, pur essendo in possesso dell’abilitazione scientifica nazionale, hanno visto tarpate le proprie legittime aspettative. Con la dotazione a regime di 300M€ sarà possibile effettuare il reclutamento di oltre 3000RTDb ed il passaggio di ruolo per (altro…)